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Volontariato

Cos’è il volontariato, perché diventare volontari? Cosa comporta?

Il volontariato è un’attività libera e gratuita svolta per ragioni di solidarietà e di giustizia sociale. Può essere rivolta a persone in difficoltà, alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e promuovere la cultura della solidarietà.

Il volontariato nasce dalla spontanea volontà delle persone, di fronte a problemi non risolti o non affrontati dallo Stato e dal mercato. Per questo motivo il volontariato si inserisce nel “terzo settore” insieme ad altre organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del “diritto pubblico”.

Chi è il volontario

Il volontario è la persona che, in modo spontaneo, si rende disponibile al servizio gratuito e disinteressato alle persone o ad una comunità dedicando tempo, professionalità e passione. Quindi, essere volontario implica una libera dedizione del proprio tempo e risorse al servizio di chi, lasciato da solo, non sarebbe in grado di riuscire nella vita. Caratteristica del volontariato è l’anteporre il benessere collettivo al massimo profitto individuale senza lasciare nessuno sotto il livello di sussistenza. Il volontariato è sempre una testimonianza di solidarietà umana; è l’espressione della volontà di una o più persone di rendersi disponibili per aiutare chi è in difficoltà.

La dimensione sociale del volontariato consiste nel rappresentare e promuovere il bene comune di quella parte delle persone deboli, sfruttate ed abbandonate. Il volontariato, come un soggetto sociopolitico, è in grado di influire laddove si fanno le scelte più importanti per il paese; perché i poveri, i bisognosi, le persone in difficoltà (oggi e domani) non siano dimenticate, ma al contrario rappresentino una priorità nell’organizzazione sociale.

Il volontariato supera il concetto economico di giustizia commutativa, basato sull’asettico principio dello scambio equilibrato (valore contro valore) reciprocamente vantaggioso. Esso invece rilancia il riconoscimento dell’interesse generale e antropologico, direttamente percepito dai singoli membri della collettività. Rinunziando a godere di possibili vantaggi individuali, si possono cioè superare isuguaglianze di opportunità che determinano sovente sudditanza nell’arte dello scambio in sanità, penalizzante specie per i soggetti più deboli. Però il soggetto più debole non è sempre facilmente individuabile in quanto chiunque si può venire a trovare in improvvise e indeterminate condizioni di bisogno.

Come si diventa volontario

Il volontariato può essere prestato individualmente in modo più o meno episodico, o all’interno di una organizzazione strutturata che può garantire la formazione dei volontari, il loro coordinamento, la continuità dei servizi.

Per rappresentare degnamente una parte tanto viva del paese, bisogna conoscere i problemi di cui ci si occupa, bisogna saperli interpretare e confrontare con le risorse esistenti, per sollecitarne l’aumento o il miglioramento qualitativo. Quindi, occorre saper tradurre conoscenze dei bisogni ed analisi delle risorse in un progetto organico che, ottimizzando queste ultime, soddisfi i bisogni emergenti. Per fare questo, il volontariato è chiamato ad attrezzarsi culturalmente. L’analisi dei bisogni e l’individuazione delle risorse, richiedono una capacità di leggere il territorio, nella consapevolezza che in ogni luogo gli stessi bisogni si presentano in modo diverso.

Per esempio essere poveri nell’entroterra e nel Sud del Paese non è la stessa cosa di essere povero nella città e nell’Ovest del Paese; non solo per ragioni di qualità ed ampiezza, ma per storia, cultura, significati psicologici e problemi demografici. Anche le risorse variano da luogo a luogo. È necessario quindi, conoscerle e saperle indirizzare verso chi è nel bisogno. Il volontariato quindi deve saper indirizzare le proprie ed altrui forze e competenze, là dove è più urgente il bisogno sia di operatività che di studio.

Come si vede non basta iscriversi e rimanere a casa propria, ma occorre impegnarsi nella formazione e nelle varie attività secondo il tempo che uno desidera mettere a disposizione. Se poi una persona non ha proprio tempo da dedicare, farebbe meglio a non iscriversi come volontario. In questo caso, diventa una questione di coscienza e di trasparenza nei riguardi dell’associazione di volontariato di cui uno fa parte.

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Analogamente, nella ipotesi di dotarci di un pulmino per il trasporto pazienti, attualmente effettuato mediante accordo con Croce Verde/Rossa, formuliamo la richiesta di disponibilità di autisti volontari per la guida del mezzo

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